L’odore del fango e i suoi antieroi: Il signore delle anime

Ho sempre amato il profumo della terra bagnata, in particolare quella dei vivai, mista alla ghiaia e al pietrisco. Odore di terra bagnata…odore di fango. Il fango è comunemente associato alla sporcizia, a qualcosa di poco carino da guardare (si pensi all’immagine dei maiali che vi si rotolano all’interno: ecco, non è di certo una delle visioni più eteree).
È raro anche che si preferisca l’odore del fango a quello di un roseto, ovviamente.
Il termine fango è anche una metafora molto forte che indica situazioni spiacevoli, come lo screditare una persona con false accuse, quindi “fango” inteso come mezzo per annullare un essere umano.
Ci sono anche casi in cui questo termine suggerisce l’appartenenza ad una realtà sociale fatta di povertà contraddistinta dalla difficile vita di strada: “venire dal fango”; espressione, talvolta, non del tutto negativa se accomunata al modo di fare pragramatico tipico di chi è riuscito a sopravvivere a questo tipo di realtà e a riscattarsi. Ecco, è proprio questo venire dal fango che il medico Dario Asfar vuole rinnegare e cancellare.
Dario è il personaggio principale dell’ultimo romanzo che ho letto, Il signore delle anime di Irene Némirovsky.
Il libro parla di un medico, Dario, che migra con la sua famiglia in Francia e delle prime difficoltà di inserimento e accettazione sociale incontrate.
Il nostro protagonista però tende egli stesso a rinnegare le sue origini perché ha sempre desiderato vivere in un ambiente fatto di lusso e di raffinatezza, aspirazione che lo condurrà all’abbandono della morale e ad una perdita che ne causerà la sconfitta. Dario, come il dannunziano Andrea Sperelli è un vinto, un antieroe che per la ricerca ossessiva di qualcosa dimentica ciò che in realtà lo avrebbe reso davvero felice: per Andrea l’amore, per Dario l’affetto filiale.
Un aspetto particolare del “Signore delle anime” è contenuto nel titolo. Dario, infatti, intraprende una professione particolare ovvero la cura di certe malattie nervose che affliggono la società più elitaria. Il successo di questa professione sta nel fatto che il nostro medico ha compreso il vero motivo del malessere dei suoi pazienti: la loro “anima” corrotta che li tormenta. Ottenuta la chiave, non li biasima anzi comincia la sua opera di manipolazione psicologica e di rivalsa personale.
Il signore delle anime è una figura molto attuale. Egli è ovunque e si manifesta ad ogni nostra mancanza e fragilità. Si cela nelle pubblicità di “pozioni” dimagranti, nelle scorciatoie amorali che costeggiano la strada per il raggiungimento della fama e di altri obiettivi. Il signore delle anime è il tipico tutore da cui Kant, noto filosofo, ci ha detto di diffidare.
Ed è con una particolare citazione alla Critica della ragion pratica di Kant , un precetto per come evitare la nostra trasformazione in Dario Asfar, che voglio concludere questo articolo:

Agisci in modo da considerare l’umanità sia nella tua persona, sia nella persona di ogni altro, sempre anche come scopo, e mai come semplice mezzo

Andreanahood

*In copertina un’opera di Christian Schloe

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